Le blatte sono insetti gregari che vivono in colonie composte sia da insetti adulti che da neanidi, grazie all’emissione di un ferormone che secernono, che ha un effetto aggregante ed è in grado di incitare la convivenza tra gli individui della stessa specie.
Se vivi vicino a un'area urbana o conservi cibo in qualsiasi punto della tua proprietà, potresti essere vulnerabile alle blatte più di quanto pensi.
L’infestazione di questi insetti comporta notevoli rischi igienico-sanitari.
Le blatte sono portatori di un gran numero di microrganismi patogeni, perché tendono a camminare nei luoghi più sporchi, come fosse biologiche e discariche, trattenendo così tra le setole delle proprie zampe agenti patogeni che trasferiscono in un secondo momento su superfici e alimenti con cui entrano in contatto, insieme ad escrementi e secrezioni.
Oltre i rischi igienico-sanitari, un’infestazione da blatte può comportare anche danni d’immagine e quindi minare la reputazione di un’azienda sul lungo periodo, comportando pesanti perdite di denaro.
Le blatte sono insetti lucifughi e per questo vivono di notte, ragion per cui l’avvistamento della loro attività durante le ore diurne può essere sinonimo di un’infestazione già grave in atto.
Si riproducono molto velocemente, basti pensare che una sola ooteca (o ovoteca) può contenere dalle 30 alle 50 blatte. Sono alla continua ricerca di luoghi caldi e umidi da infestare e preferiscono posti in cui sia facilmente reperibile del cibo.
Si nutrono di ogni tipo di derrata alimentare e in particolare di quelle più zuccherate, ma sono particolarmente attratte anche da materia vegetale morta, tessuti, carta e cadaveri dei propri simili.
Gli interventi di Deblattizzazione puntano ad abbattere la popolazione presente, e prevenire future infestazioni. Per quanto tali interventi siano sempre efficaci, questo non esclude la possibilità di un nuovo rischio di infestazione che potrebbe verificarsi nel tempo, soprattutto a causa dell’ingresso di nuovi insetti trasportati tramite prodotti o imballaggi infestati.
Per questo la lotta alle blatte deve essere intesa come un vero e proprio piano di attacco che comprende diverse attività.
In relazione alle problematiche che questi insetti possono portare, la principale strategia da mettere in campo, soprattutto per quelle attività che trattato e stipano derrate, è il monitoraggio.
Monitorare la situazione porta con se diversi vantaggi: innanzitutto permette di controllare e gestire eventuali infestazioni, inoltre va a minimizzare il possibile impiego futuro di sostanze chimiche da disperdere negli ambienti.
Si utilizzano solitamente trappole con superfice collante e attrattivo alimentare o ferormone aggregante. Queste attività possono e devono essere collaterali anche a tipologie di interventi a base chimica per valutarne l’efficacia.
Consistono nell’irrorazione di sostanze insetticida con l’ausilio di strumentazioni adeguate come pompe a pressione, termonebbiogeni o lance direzionali per raggiungere anche gli anfratti più ostici.
Si tratta di prodotti che hanno un’azione snidante e agiscono sia per contatto che per ingestione.
L’intervento deve essere reiterato per almeno due volte a distanza di poco tempo per eliminare:
Questi trattamenti prevedono l’utilizzo di gel a base attrattiva alimentare che risulta tossico per gli insetti, ma non per l’uomo e gli altri animali.
L’efficacia di questo gel risiede nel fatto che la blatta avvelenata per contatto o ingestione, prima di morire, ritorna al rifugio. In questo modo il resto della popolazione si nutrirà delle sue feci e dei suoi resti, avvelenandosi a sua volta.
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